Fiumicino -La comunità di Fiumicino, come da tradizione,  ha partecipato alle celebrazioni in onore del Patrono Sant’Ippolito. La funzione religiosa è stata presieduta dal Vescovo della Diocesi di Porto e S. Rufina, Monsignor Gianrico Ruzza, affiancato da numerosi sacerdoti.

 

Al rito  hanno preso parte il Sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, il Presidente del Consiglio Comunale, Roberto Severini, l'Assessore Federica Poggio, l'Assessore Vincenzo D'Intino, una rappresentanza di consiglieri comunali e la Consigliera Regionale Michela Califano. Presenti  le autorità militari e civili.

 

La  processione  ha visto il passaggio delle reliquie di Sant'Ippolito, aperta dai gonfaloni del Comune e della Pro Loco. Durante il percorso, i partecipanti hanno sostato presso il conventino nel quale è custodito l’affresco dedicato al Santo.

 

La messa si è  poi svolta davanti alla Basilica paleocristiana di Sant’Ippolito,  luogo simbolico che rappresenta un passato ricco di cultura e storia.

 

Al termine della cerimonia religiosa, l’associazione Agro Isola Sacra ha offerto, come da consuetudine, la distribuzione di panini, bevande e dolci, creando un momento di convivialità e di festa per tutti i presenti.

 

“ Oggi celebriamo non solo il nostro Patrono, ma anche la forza della nostra comunità ed il profondo legame col territorio che vanta tradizioni e radici profonde e dense di significato. - ha dichiarato il Primo Cittadino. -  Sebbene le istituzioni debbano mantenere la loro laicità, è  importante riconoscere e rispettare momenti spirituali e  significativi che affondano le radici nelle nostre tradizioni cristiane e ci fanno sentire parte di qualcosa di più grande. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa festa, dalla Diocesi alla Pro Loco di Fiumicino,  alle Associazioni del territorio ed al Parco archeologi di Ostia Antica che ha organizzato l’apertura straordinaria del complesso al pubblico.  Insieme, custodiamo la nostra storia e i nostri valori.” 

 

 

“Il vescovo Ippolito considerava il borgo portuense come un luogo di incontro tra diverse persone che arrivavano a Roma. Lo vedeva come un'opportunità per enfatizzare l'importanza dell'accoglienza, della cura della comunità e del valore delle relazioni.” ha ricordato il Vescovo della Diocesi di Porto e S. Rufina, Monsignor Gianrico Ruzza.